
Che cos’è
Scopri come si manifesta questo fenomeno sempre più diffuso.
Il cyberbullismo non è uno scherzo. Se lo conosci, lo affronti. In questa sezione trovi tutte le informazioni che ti servono per riconoscere il cyberbullismo e per difenderti.
Presto potremo conoscerci all’interno dei teatri di tutta Italia: ogni occasione sarà preziosa per confrontarsi e condividere la propria esperienza.
Il primo passo per sconfiggere un nemico comune è capirlo a fondo. Qui trovi tutte le informazioni per cominciare a conoscerlo.
Scopri come si manifesta questo fenomeno sempre più diffuso.
Hai mai incontrato un cyberbullo nella tua vita di tutti i giorni?
Un cyberbullo ha diverse possibilità per molestare la propria vittima.
La tua identità virtuale è preziosa: scopri cosa puoi fare per prevenire problemi e minacce… E come reagire.
Dall’autunno 2016 è partito il progetto Cuori Connessi: un tour in collaborazione con Unieuro nei teatri di tutta Italia che racconta storie vere di ragazzi, genitori e famiglie che hanno sperimentato il cyberbullismo in prima persona.
Vivremo insieme le testimonianze di chi ha combattuto in prima linea, molto spesso senza avere mezzi per difendersi. Ascolteremo anche le esperienze delle autorità di Polizia, che ogni giorno contribuiscono attivamente alla lotta e forniscono una risposta immediata per risolvere il problema.
A breve saranno disponibili le nuove tappe del Tour
Il termine cyberbullismo (espressione creata da Bill Belsey) indica un insieme di atti aggressivi e di molestia tramite sms, messaggistica istantanea, posta elettronica, siti web, social network e chat, con messaggi e/o immagini lesivi della persona o di un gruppo di persone. I cyberbulli possono colpire chiunque e dovunque grazie a strumenti ormai diffusissimi come smartphone, tablet e pc, che rendono tutti noi sempre raggiungibili.
Ecco alcuni numeri su un fenomeno in costante crescita [1]:
Nel dicembre 2015 Censis ha pubblicato in collaborazione con la Polizia postale e delle comunicazioni un’indagine basata sulle opinioni dei dirigenti scolastici [2]:
Secondo i dati relativi all’anno 2015 condivisi dalla Polizia postale, ecco i casi trattati e le denunce nell’ambito del cyberbullismo.
Tipologia | Denunce con vittime minorenni | Minori denunciati |
---|---|---|
Diffamazione online | 67 | 16 |
Ingiurie, minacce, molestie | 144 | 26 |
Stalking | 13 | 0 |
Furto d’identità social | 137 | 12 |
Diffusione materiale pedo-pornografico |
36 | 36 |
Totale | 397 | 90 |
[1] Dall’indagine “Tempo del web. Adolescenti e genitori online” presentata da Telefono Azzurro e DoxaKids in occasione del Safer Internet Day 2016, condotta su 600 ragazzi di età compresa tra gli 12 e i 18 anni e 600 genitori dai 25 ai 64 anni.
[2] http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=121037
La maggior parte di noi ha incrociato un bullo nel corso della propria vita. Può essere sia di sesso maschile che di sesso femminile, spesso di giovanissima età. Il bullo sceglie una vittima non di rado fra i propri conoscenti e la importuna sistematicamente e continuativamente nel tempo. Può agire da solo o, ancora più spesso, farsi appoggiare da altri bulli.
Ma un bullo è facile da riconoscere quando lo incontri per strada, faccia a faccia. Un cyberbullo no. Può essere chiunque, di qualunque sesso o età. Può essere la vicina di casa, il compagno di scuola, perfino l’amica del cuore.
Il cyberbullo è violento quanto un bullo tradizionale, ma con alcune importanti differenze: innanzitutto, può condividere informazioni oltraggiose ovunque e in qualsiasi momento, rendendo ancora più difficile difendersi. Questo perché può agire nell’anonimato attraverso telefono e pc, siti web, social network, che rendono la vittima sempre raggiungibile.
Inoltre, secondo alcuni studi le relazioni aggressive che si sviluppano attraverso internet provocano un distanziamento forte fra aggressore e vittima: quando le conseguenze di azioni violente risultano fisicamente lontane e non immediatamente visibili, è più facile disattivare i controlli interni e ignorare il senso di colpa (Bandura et al., 1996).
Gli adolescenti maschi commettono atti di violenza online quando si vendicano di torti subiti, quando desiderano percepirsi potenti e compensare l’autorevolezza che sentono di non avere nella vita offline, quando si annoiano e vogliono “divertirsi”.
Anche le ragazze scelgono la strada dell’insulto online per combattere la noia, oppure per richiedere attenzione e raggiungere uno status importante nel loro gruppo di riferimento, per restare in contatto con il proprio entourage o farsi accettare all’interno di un gruppo che ammirano, o ancora per gelosia e rivalsa.
Il cyberbullo conta spesso sul sostegno di un gruppo e sulla particolare sensibilità di una vittima adolescente: il percorso di crescita è infatti accompagnato da bisogno di ammirazione e dal timore di essere esclusi. L’utilizzo di nuovi strumenti e media di comunicazione amplifica quindi la sensazione di vulnerabilità ed esposizione sofferta dalla vittima.
Un’altra importante caratteristica dei dispositivi come smartphone e pc è la loro apparente innocenza. Spesso, il cyberbullo non si rende nemmeno conto pienamente di ciò che sta facendo: è semplicemente convinto di prendere in giro quella che è invece una vera e propria vittima.
Ma la linea che separa vita off e on line è sempre più sottile: i danni subiti dalla tua identità virtuale si ripercuotono sulla tua vita quotidiana, fino a tradursi talvolta in ansia, nei casi più estremi perfino in depressione e tendenze suicide.
È quindi estremamente importante non sottovalutare nessun episodio: prendere sotto gamba il fenomeno ed etichettarlo come una “ragazzata” è il primo, gravissimo errore che si può commettere. Il cyberbullismo ha sempre delle conseguenze, per tutti: per la vittima, per il bullo, per i loro cari e per chi eventualmente assiste agli episodi (i cosiddetti bystander).
Come nella vita offline, un cyberbullo ha diverse possibilità per molestare la propria vittima. Nello specifico, può compiere una o più delle seguenti azioni:
Il cyberbullo può arrivare ad aggredire anche fisicamente, ma trova più facile molestare la propria vittima attraverso:
Il modo migliore per evitare guai è iniziare a proteggerti in autonomia. Per farlo, è sufficiente seguire alcuni semplici accorgimenti:
Comportati come vorresti che gli altri si comportassero con te.
Se hai subito episodi di cyberbullismo, puoi correre subito ai ripari.
Se sei stato preso di mira da un cyberbullo, non vergognarti di confidare la tua esperienza.
Rivolgiti innanzitutto agli adulti che ti stanno intorno e di cui ti fidi: parlane prima di tutto con la tua famiglia, e in seguito con i tuoi insegnanti.
Potrai poi affidarti alla Polizia di Stato, che saprà come aiutarti in tutta riservatezza.